Panorama della cura della salute mentale in Italia: servizi presenti e assenti
Cura della salute mentale in Italia: servizi presenti e assenti
La salute mentale è un argomento che sta molto a cuore soprattutto tra coloro che come noi sanno che non si tratta di qualcosa di lontano o da sottovalutare, ma al contrario è davvero importantissimo promuoverla e sostenerla. È però bene dire che se fino a qualche anno fa si trattava di qualcosa di non molto “popolare”, il periodo post pandemia, invece, ci ha fatto capire ancor di più che davvero non può essere sottovalutata.
Certo, tutti siamo stati toccati dalla pandemia, ma i più colpiti sono da ricercarsi tra coloro che sono più fragili senza distinzione di sesso e di età quindi, oggi a maggior ragione, non possiamo permetterci il lusso di non dare non solo la giusta attenzione, ma anche le giuste cure. La domanda è quindi: in Italia siamo pronti a tutto questo? O vi sono delle problematiche legate anche all’accesso stesso delle cure, lasciando quindi cadere chi ne ha bisogno in un baratro senza uscita?
In Italia purtroppo, ad oggi, le cure per la salute mentale non sono alla portata di tutti in quanto spesso chi realizza di averne bisogno è costretto a rivolgersi unicamente a privati e quindi entra in gioco il fattore economico, che spesso frena chi decide di accostarsi a determinati percorsi. Ovviamente tutto questo non è positivo, ed ecco che il nostro servizio di pubblica sanità dovrebbe cercare di migliorare questo aspetto offrendo servizi alla portata di tutti coloro che ne hanno bisogno, come espresso dall’Articolo 42 della nostra Costituzione.
Quindi per poter migliorare questa situazione, che richiede una certa urgenza, si dovrebbe in primis facilitare il riconoscimento dei cosiddetti Disturbi Mentali Comuni a livello di cure primarie e diffondere educazione sanitaria a livello comunitario perché In Italia i servizi di salute mentale sono principalmente concentrati sulla presa in carico di Disturbi Mentali Gravi. Ciò a causa del divario tra la stima della domanda potenziale e le risorse effettivamente disponibili. Ma non solo: anche migliorare le capacità di screening e prima risposta dei Medici di Medicina Generale è uno step fondamentale, che andrebbe di certo a ridurre il massiccio utilizzo di psicofarmaci ed evitando quindi la medicalizzazione del disturbo.