Spinta alla performance nella società di oggi
Spinta alla performance nella società di oggi

Quando si parla di società della performance si fa riferimento ad un concetto che descrive la condizione dell’uomo contemporaneo, in cui tutto può essere visto come una performance, (termine che deriva dal latino per “dare forma”) che si trova a vivere in una società in cui la reputazione, la visibilità e il benessere sono i valori principali e in cui le relazioni sono basate sull’interazione, l’opinione e l’esibizione.

La società della performance è influenzata dalle tecnologie digitali, che rendono possibile creare e condividere contenuti in modo rapido ed immediato, ma anche generano una dipendenza dall’immagine virtuale e una perdita di senso critico.

Se ci soffermiamo un attimo suoi social, ci accorgiamo come ogni persona sia una sorta di brand e in quanto tale bisognerà curare ogni aspetto che riguarda la nostra immagine nel miglior modo possibile, perché se non curiamo il nostro profilo muore la nostra immagine pubblica, ed è un po’ come se non esistessimo più. Ecco che scatta il meccanismo della società della performance, dove per riuscire a mantenere e curare la nostra immagine, mettiamo in atto delle performance continue che vanno da un bel panorama, ma anche ad un piatto di pasta, fino ad arrivare alle nostre relazioni interpersonali.

Ma tutto questo cosa comporta?

Il dominio assoluto della performance comporta l’essere sempre brillanti, esteticamente perfetti, e soprattutto con uno stile di vita da film, sia economicamente parlando, sia a livello di umore: sempre sorridenti e positivi.

Si tratta in breve di una società che ci impone a tutti costi di essere sempre performanti nonché perfetti a tutti i costi, fattori che non sempre saremo in grado di raggiungere e che qualora non dovessimo essere come la società stessa ci impone, ci farà incorrere nel rischio di cadere in fragilità e insicurezza che porteranno inevitabilmente ad optare per l’esclusione nonostante la società in cui viviamo si definisca maestra dell’inclusività.

Come fare dunque a fronteggiare l’andamento sociale in cui viviamo? Semplicemente cercando di capire che non si tratta di una gara e quindi non per forza chi ci circonda debba essere visto come un “nemico” da superare ad ogni costo. Anzi, al contrario, bisogna puntare su se stessi e vivere serenamente le proprie azioni quotidiane.

E’ anche importante scegliere il proprio contesto di vita (lavorativo e relazionale) che ci faccia sentire che siamo persone di valore a prescindere da ciò che facciamo, che ci facciano percepire una rete di supporto e di interdipendenza, perchè ognuno di noi avrà nella vita, primo o poi, bisogno di essere sostenuto.